Impressioni...

Beh, erano i primi giorni di settembre di quasi 7 anni fa, l'estate era ormai alla fine e l'aria di sera pungeva abbastanza da sembrare fredda. Io adesso non so , io adesso non ricordo la fortuna di vedere tutti quei gruppi, italiani, condividere uno stesso palco. Mi ricordo il pomeriggio passato ad osservare le prove, a parlare con i cantanti della tv, quelli che mia mamma costantemente diceva fossero "drogati". E che a me ovviamente piacevano un sacco.
Fatto sta che alla fine della serata si palesa questo gruppo, i Marlene Kuntz, che a me piacevano un sacco, e che non avevo mai visto, almeno dal vivo.
Chiunque può dire che Cristiano Godano sia un poeta ma a me quella sera sembrava un attore. O quantomeno un istrione esaltato a tal punto da catturare il pubblico in una catarsi onirica e liberatoria quanto destabilizzante. Ed in effetti Afterhours e Marlene chiusero uno dei più bei concerti della mia vita, aperto dalla voce di Ben Harper librata in cielo all'inzio dei soundcheck.
Parlare dei Marlene adesso, dopo una svolta che non mi è piaciuta sembra quasi parlare solo dei ricordi. Dopo essere diventati una band non solo noiosa, ma anche estremamente vezzeggiata da chi ormai li apprezza più per i testi che per l'impatto sulla gente, ho iniziato a seguirli solo sporadicamente. E dico, non ho nemmeno ascoltato, perchè non sapevo fosse uscito, "Uno" l'ultimo disco pubblicato.
Credo comunque di non essermi perso la loro opera della vita.
Eppure oggi ho ascoltato il best of,fresco di stampa, e nonostante le gravi mancanze nella scaletta, ho apprezzato tantissimo due brani "nuovi": il Pregiudizio e la meravigliosa riproposizione di "impressioni di settembre".
La voce di Godano non è il massimo ma in quest'ultima canzone sembra esserci qualcosa di strano ed immaginifico che mi rapisce un pò, e che mi fa pensare a tutti questi anni passati. Che anche se non è Settembre ma un freddo, nevoso, umido Febbraio, sono ancor di più un uomo in cerca di stesso, oppure sono solo, solo il suono del mio passo...









Impressioni di Settembre - Premiata Forneria Marconi (PFM)

Mogol - Pagani - Mussida
(1971)

Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odor di terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare d'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.

Nessun commento: